a cura di
Que Nova News
Una giornata di sole, un paesaggio mozzafiato e la natura in pieno
vigore sono stati lo scenario dell'escursione al “Bosco del Morretano”
organizzata dal CAI in stretta collaborazione con l’Amministrazione
Comunale di Lucoli, l’Amministrazione Comunale di Tornimparte, la Pro
Loco Lucoli, Que Nova News e l’Associazione Musica Cultura “Ji
Briganti”.
Il ritrovo è alle sette e trenta e per chi arriva all’appuntamento
presso il Prato Capito a Campo Felice già trova uno spettacolo che vale
la giornata, il lago stagionale di Campo Felice che riflette le cime del
monte Cornacchia ancora coronato da macchie di neve.
All’appuntamento ci si saluta ancora assonnati ma la brezza tagliente
porta subito tutti al risveglio.
L’indomito Felice Flati raccoglie le adesioni, i rappresentanti della
Pro Loco Lucoli distribuiscono una piccola guida sull'escursione che si
svolgerà, prodotta dalla Pro Loco stessa e la cui realizzazione grafica
è stata a cura di Que Nova News.
Nella guida, i cui testi sono di Valter Chiappini e Roberto Soldati
appassionati e conoscitori di montagna nonché esperti botanici,
rispettivamente Vice Sindaco del Comune di Lucoli e Direttore del
Giardino Botanico di Lucoli si trovano informazioni sulla flora che farà
da cornice all’escursione.
Si parte. Siamo quarantasei.
Si scende per Prato Capito, di un verde impossibile da descrivere, dove
il cursore che regola il verde è stato dalla natura spinto al massimo.
Ci si immette nel bosco percorrendo il sentiero carrabile. I faggi sono
spettacolari, il bosco con i suoi suoni e profumi rende il tutto
incantevole.
Si vorrebbe fotografare di tutto.
Si sale. Si arriva ad una radura detta “stazzo dei sardi”, le guide
danno prime indicazioni sul luogo, sulla flora e sulle modalità di
sfruttamento del bosco. Ancora su per il bosco e si arriva nella valle
del Morretano dove lo scenario è semplicemente fantastico.
Si percepisce il passaggio stagionale come non mai, lingue di neve con
crochi agli argini fanno spazio a prati dove l’indescrivibile verde è
macchiato da colori di fiori che i competenti Rossano e Valter
descrivono come fossero opere d’arte.
Si sale ancora, peccato aver dovuto deviare per la presenza ancora di
neve.
Si arriva a “i Coppi di Morretano”, il cuore sale in gola. Ci si gira
intorno, si fotografa e ci si accorge che le capienti flash card delle
macchine fotografiche già hanno superato la metà della loro capacità.
La brezza si fa sentire di nuovo ed allora si sfrutta una depressione
del terreno per fare una sosta e per mettere sotto i denti pane e
companatico.
Ci si scambia qualche “panonta ‘ndorata” tipica fetta di pane imbevuta
di uovo e poi fritta. E’ un toccasana….
Si riparte. Si comincia a scendere e lo scenario della valle lascia la
pelle d’oca. Verde, azzurro e giallo sono i colori predominanti, l’aria
limpidissima rende il contrasto ancora più accentuato.
Si scende e lo scenario si modifica dalla posizione da cui lo si guarda,
un incanto, poesia, gioia di esserci.
Ci si ritrova in mezzo a molti, a tratti solo con qualche persona, ma
tutti si scende e si ammira quello che ci circonda.
Ancora il bosco, innumerevoli “carbonere” fanno leggere il passato, il
bosco come risorsa, la bellezza che a suo tempo era sudore. Brividi.
Si arriva alla radura dei tre confini, i faggi lasciano spazio al verde
della radura, scambi di opinioni, battute di possibili conquiste
reciproche per i partecipanti all’escursione di Lucoli, Tornimparte e
Borgorose provocano ilarità.
Si riparte. Il sentiero lascia ammirare il bosco che in alcuni punti,
vanitoso come non mai, si specchia in pozze d’acqua lungo la strada.
Un faggio vuoto nell’interno del proprio tronco è la quinta per
innumerevoli foto, entrando all’interno è quasi come cercare la sua
vita, come cercare di immedesimarsi ed essere per un attimo parte di un
bosco, della natura.
La stanchezza comincia ad affacciarsi, il ritorno è vicino.
Si arriva al punto di partenza, stanchi, felici, ancora non consci della
bellezza ammirata, bellezza che tornerà forse più tardi nella mente,
come qualcosa di non vissuto, di sognato.
Il gruppo dei partecipanti all'escursione
Si va tutti a pranzo al ristorante La Vecchia Miniera.
Pasta, salsiccia arrosto con contorno e ciò che è rimasto nello zaino
che si divide con gli altri è il pranzo.
Rossano poi, dopo il caffè, mostra il Giardino Botanico di cui è
artefice e Direttore. Poi si va via.
Nella mente un'immagine di una giornata stupenda e un grazie di cuore
agli organizzatori, a Felice come indomito Coordinatore a Valter e
Rossano come esperti botanici e “donatori di natura” ma a tutti un
grazie per aver trascorso una giornata …un sogno a colori, quelli della
natura lucolana!
|