Leggendo la storia tra le pietre con Chiara Marcotulli
a cura di Que Nova News
Affasciananti!
Sarebbe questo l’aggettivo, dovendone scegliere uno, per descrivere
le due giornate che la Dott.ssa Chiara Marcotulli ha dedicato a
Lucoli per parlare dei suoi studi/ricerca sul nostro territorio nel
periodo medievale.
Due giornate delle quattro inquadrate nel progetto “Parole come
pietre, Pietre come parole” evento organizzato dalla Pro Loco
Lucoli, Comune di Lucoli, Parrocchia di S. Giovanni e da Que Nova
News, evento che ha caratterizzato l’estate lucolana in termini
culturali e di promozione territoriale con la presa coscienza di un
volere riscoprire l’identità lucolana attraverso le radici e
promuoverla come elemento primario per una visione futura.
Laureata all’Università di Firenze, attualmente dottoranda presso
l’Università di L’Aquila, la Dott.ssa Marcotulli ha affascinato i
numerosi spettatori partendo dalle origini, spiegando come
attraverso lo studio stratigrafico della trasformazione di un luogo
si può studiarne la storia.
Una serie di mappe storiche inquadrano subito Lucoli come un
territorio chiave, un territorio protetto, adatto per difendersi ma
anche cruciale come snodo per le arterie di comunicazione che
collegano luoghi scomparsi o trasformati.
Un cammino narrato con maestria che cattura spettatori più o meno
esperti in un continuo riconoscere luoghi, toponimi, che lasciano
sbigottiti perché per i lucolani sono luoghi vicino le proprie
abitazioni o luoghi sentiti da sempre ma mai visti in chiave
storica.
Si parla di insediamenti che fino ad oggi molti avevano visti come
mucchi di pietre ed invece Chiara Marcotulli li fa quasi rivivere
per arrivare ad ipotizzarne il numero degli abitanti e la tipologia
delle costruzioni. Muri, abitazioni, villaggi e la storia di Lucoli,
la nostra storia che prende corpo.
Pastori, piccole famiglie che pian piano prendono vita e potere, un
potere di indipendenza un potere che man mano che si va avanti tra
scritti, bolle e documenti vari si accresce.
Un potere giocato tra Conti ed Abati, tra il Castello di Collimento
e l’Abbazia di San Giovanni, tra il territorio lucolano e il “resto
del mondo” un mondo dove le piccole distanze di oggi sono giorni di
cammino.
Brividi… se si pensa che le bellezze di oggi, le nostre montagne, i
nostri boschi sono state teatro di mutamenti ma allo stesso tempo
sono le bellezze di sempre e da sempre.
Si parla di un popolo che prende vita dal periodo pre-romano, per
arrivare alla fondazione di L’Aquila dove la nostra storia gioca un
ruolo importante, la nostra Abbazia un ruolo di indipendenza e
potere.
Ci sono momenti dove sembra di vedere un film, un bel film, a tratti
di sentirsi protagonisti di un qualcosa di bello semplicemente per
il fatto di essere lucolani.
Bellissime le connessioni fra storia e manufatti, i muri che con il
tempo si trasformano, raccontano l’economia dei proprietari e del
periodo, la pietra che racconta, le parole che testimoniano.
Attrezzi che lavorano la pietra e che lasciano tracce ancora
visibili, Chiara Marcotulli che mostra foto che basta voltarsi per
vederle dal vivo, l’Abbazia che racconta con i segni il suo passato,
nascosto, da scoprire, ma allo stesso tempo rivelato, magnifico.
Molte le cose chiarite, molti i punti di domanda, molti gli spunti
per andare avanti…
Il tutto in un atmosfera fantastica e il tutto che ha lasciato un
segno, un segno per chi ha seguito queste giornate ed un segno forse
per quelli che hanno perso un'occasione per riscoprire l’identità
lucolana.
Lucoli va avanti, queste giornate lo testimoniano e chi fà lascia
tracce come quelle che oggi sono sulle pietre… come parole.
Grazie Chiara!
|