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ASSOCIAZIONE  TURISTICA  PRO LOCO lucoli 

     

 
 

SUL SENTIERO DELLA SANTIFICAZIONE DI S. FRANCO -   2- 5 giugno 2005

Sul sentiero della santificazione di S. Franco
a cura di Anna Fatigati

La prima esperienza di una manifestazione pensata ed attuata per scoprire, conoscere e percorrere, nel vero senso della parola, i luoghi e la vita di un Santo nostro concittadino, si è conclusa domenica 5 giugno ad Assergi.
Diverse istituzioni, (dalla Regione Abruzzo, Comune, Provincia, CAI) associazioni (Pro Loco, circoli culturali) e Parrocchie delle comunità interessate hanno collaborato per dare vita alla manifestazione.
L’iniziativa si è aperta, il 2 giugno, con un incontro nella stupenda Abbazia di S. Giovanni di Lucoli, nel quale è stato presentato nella cornice storica (curata dal prof. Clementi) e religiosa, S. Franco, nato a Roio, divenuto monaco benedettino proprio in quell’Abbazia, morto sul Gran Sasso e venerato in maniera particolarmente sentita proprio su quella montagna, in particolare ad Assergi, dove sgorga l’acqua che rappresenta uno dei miracoli del Santo.

Il convegno è stato aperto e concluso da due suggestive presentazioni in power point preparate da don Giovanni Mandozzi poi si sono susseguiti il Sindaco Giannone, don Amedeo Passarello, don Guido Giorgio Bianchi ed in conclusione il prof. Alessandro Clementi.
Al termine del convegno è stato proiettato un film sulla vita di S. Franco ed infine è stato offerto a tutti i presenti un buffet presso il chiostro dell'Abbazia accompagnati dalla musica de Ji Briganti: una squisita accoglienza fatta di sapori e di suoni regalata dalla Pro Loco di Lucoli.

Dopo la proiezione dei filmati su S. Franco presso la sede del CAI a L’Aquila il 3 giugno, il giorno successivo è iniziato il percorso naturalistico che si è snodato da Lucoli ad Assergi, passando per Roio Piano dove è ubicata la casa di S. Franco, per Roio Poggio, la via Mariana, la Fontana delle 99 cannelle, la basilica di Collemaggio. Sia a Roio Piano che a Roio Poggio il gruppo di circa 35 persone, è stato piacevolmente rifocillato con dolci, panini, pizze fritte ed altre leccornie.

Dalla Basilica un piccolo e coraggiosissimo gruppo di persone, anche acciaccati (vedi Carlo che non è ricorso alle cure del 118 per vergogna) ha raggiunto Assergi a piedi per assistere alla cerimonia della esposizione delle reliquie.
 

Domenica 5 giugno, dopo essere partiti da L’Aquila e aver raggiunto in autobus il Vasto è cominciata la salita per raggiungere la sorgente dell’acqua di S. Franco e dopo aver pregato e cantato, nel riprendere la strada del ritorno non si è potuto fare a meno di ammirare un panorama che, in questo periodo dell’anno, dà l’idea della rinascita primaverile che si avvia all’estate.

Dopo la visita anche alla chiesetta del Papa a S. Pietro della Ienca, il gruppo composto da cittadini di Lucoli, Roio, Tornimparte, L’Aquila ha assistito alla S. Messa in una chiesa stracolma di fedeli e poi alla processione lungo le vie del paese con le statue dei Santi, precedute dalla statua di S. Franco rappresentato con il lupo che porta in bocca un bambino.

Una particolare attenzione è stata rivolta al rappresentante del Comune di Lucoli, Domenico Di Pietro, che ha sostituito il Sindaco Giannone (non presente per impegni precedentemente presi) con molta signorilità ed eleganza ha indossato la fascia tricolore e chi era in processione non ha potuto fare a meno di ascoltare i commenti su: “chi è su beju quatranu? “ che hanno riecheggiato di bocca in bocca nel primo tratto delle vie del paese.

Dopo aver apprezzato penne al sugo, salsiccia, formaggio, frutta e caffè, aver fatto una bella cantata con i componenti del coro di Tornimparte che hanno preso parte alla camminata, e visionato il filmato all’interno della chiesa di S. Maria Assunta, stanchi ma appagati ognuno ha ripreso la strada di casa.

Il gruppo, composto da cittadini facenti parte di enti e associazioni nonchè volontari, che ha lavorato provvederà ora a fare resoconti anche di tipo economico, considerato quanto è stato realizzato, un resoconto immediato è sicuramente quello di aver iniziato a far parlare tre comunità di cittadini nel nome di un Santo la cui vita eremitica è un importante insegnamento e i cui miracoli rappresentano un esempio semplice di attenzione ad esigenze umane.


Concludo queste righe dicendo “a tempo a st’atr’anno” e augurandomi di vivere ancora simili giornate.

 

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