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Joan Mirò nacque a
Barcellona il 20 aprile 1893 in un ambiente di artigiani:
suo padre orefice e orologiaio, il nonno materno ebanista.
Fin da piccolo mostrò interesse per il disegno e suo padre
lo iscrisse a corsi d’arte già all’età di sette anni.
Avviato ad una vita di impiegato, dopo una lunga malattia,
lasciò il lavoro per dedicarsi alla pittura.
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Questa scelta non fu
appoggiata dal padre che gli negò qualsiasi aiuto economico.
Nonostante le difficoltà economiche, lavorò con tenacia fino ad
essere notato dal gallerista d’avanguardia Josè Dalmau.
Esordì nel 1918 con una mostra personale alla galleria Dalmau,
presentando una serie di opere con uno stile drammatico, influenzate
dal fauvismo e da Van Gogh.
Successivamente Mirò iniziò a dipingere opere definite
particolariste per l’estrema attenzione prestata al dettaglio (“Orto con asino” – “La casa della palma” ecc.). |
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Nel 1919 si recò a Parigi dove conobbe e frequentò Pablo Picasso e
gli ambienti dadaisti.
Nel 1923 entrò in contatto con i gruppi surrealisti e cominciò a
lavorare a “ Terra arata “ e “ Paesaggio catalano” che testimoniano
l’ulteriore sviluppo della sua pittura.
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Nel 1925 espose con grande successo alla galleria “Pierre” di Parigi
e partecipò a mostre surrealiste.
A partire dal 1940 la sua carriera
subì una svolta perché, per la prima volta, la sua opera riscosse il
consenso dei critici e dei collezionisti. Nel 1945 espose a New York
la serie “Costellazione”che ebbe un grande impatto sulla scena
artistica d’avanguardia americana.
Nella sua lunga vita amò
sperimentare diversi materiali si dedicò infatti con successo alla
preparazione di scenografie e costumi per vari balletti, realizzò
sculture, collage, murali e lavori con la ceramica.
Morì nel 1983 a Palma di Maiorca e fu sepolto a Barcellona.
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Allegria, colore, ritmo, fantasia infantile sono le caratteristiche
principali della pittura di Mirò che realizzò in pieno i principi
fondamentali del movimento surrealista: l’aspirazione alla libertà
assoluta e la necessità di raggiungerla attraverso la disposizione
d’animo dei bambini, rivalutando la parte irrazionale dell’uomo,
cioè il mondo dell’inconscio, dell’immaginazione e del sogno. |
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