Intitolata a Pietro Marrelli la Scuola Elementare di Lucoli
di Maurizio Fiorenza |
Lucoli, li 26 gennaio 1990. All'Amministrazione Comunale di LUCOLI (AQ) E' stato l'amico Luciano Giannone, nostro stimato Sindaco, a ricordarmi una delle tante iniziative che portavamo nel programma dell'Amministrazione comunale. "Ricordi Maurizio, dovremmo provvedere all'intitolazione della Scuola Elementare..." La mia risposta è stata istintiva ed immediata: "Naturalmente, stiamo pensando a Pietro Marrelli". Poi si inizia a riflettere. Perché Pietro Marrelli e non Venanzio Lupacchini, studioso di matematica e medicina, oppure Daniele Properzi, drammaturgo amico di D'Annunzio e di Pirandello. Seppure difficile, la scelta è necessaria. Pietro Marrelli appare comunque una decisione più che ferma. L'uomo è conosciuto da molti lucolani solo per il bassorilievo annerito dal tempo ed istallato sulla facciata della casa natìa del Colle, con una brevissima scritta sulla lapide: "In questa casa Pietro Marrelli nacque il 24 giugno 1799. Morì in L'Aquila il 7giugno 1871. Fidente nel trionfo sicuro di non bugiarda democrazia"; ed anche per quel mezzo busto emanante, su ricordo dei nostri genitori, sinistre sensazioni, a cui su invito minaccioso della "maestra" non bisognava rivolgere neanche lo sguardo. Troviamo, poi, nel cimitero monumentale dell'Aquila, nell'angolo degli eroi, il busto semplice e modesto del nostro compaesano in compagnia di quelli di Federico Salomone e di Angelo Pellegrini. E ancora, l'iscrizione sul muro della via dedicatagli a L'Aquila, dove due lapidi ricordano più che il Marrelli il breve soggiorno di Mazzini. C'è poi tanto sulla carta stampata, non ultimo l'articolo riportato da Sestilio Falasca su La Rassegna Lucolana, che ci invita di nuovo a riflettere sul grande operato del nostro eroe. Eroe dell'8OO i cui ideali di libertà e di democrazia sono ancora oggi tanto attuali: basti pensare alle tante Nazioni a noi vicine vittime della violenza della guerra. Il suo ideale dell'unità della patria, ancora oggi è di piena attualità con la cosiddetta seconda repubblica. Le sue citazioni di vero europeista, quando ancora appariva ardua l'unità nazionale, ci lasciano esterrefatti. Era il 27 agosto 1869 quando scriveva "... Si ... l'Europa nel rapido svolgersi degli avvenimenti tende a formarsi in una famiglia il lavoro dei pensatori è a questo scopo rivolto. L'operaio questo diseredato figlio, incomincia a conoscere il segreto della propria forza: ma abbisogna ancora dell'appoggio della vera democrazia. Lavorare a questo intento, stringendosi in compatta falange è dovere di noi tutti...". Egli ha precorso i tempi. Proponendo l'intitolazione della scuola elementare a Pietro Marrelli, torneremo a cogliere l'esortazione del Cardinale Carlo Confalonieri del 17 ottobre del 1971: "... Gli aquilani debbono essere fieri di un nome che li onora..."; e sarà questa l'occasione di riaprire quello "scrigno d'oro" nel quale invitava Mons. Angelo Marini a custodire le gesta di questo eroe, con l'invito ad essere sempre pronti ad aprirlo agli ignavi. Sarà, il giorno dell'intitolazione, il momento di radunare storici e scrittori per rievocare con le giuste valutazioni le gesta del nostro eroe che, con molta umiltà, ho provato a riportare alla ribalta, proponendo questa relazione all'Amministrazione comunale. E sarà, quel giorno, l'occasione migliore per far conoscere a molti lucolani la grandezza e l'importanza storica del personaggio che segnò tanto intensamente alcuni eventi storici nel nostro risorgimento. Si dirà, allora, del carattere generoso ed incrollabile della gentilezza dell'animo e dell'entusiasmo con cui egli concorreva a qualunque ardita impresa che potesse giovare alla libertà e alla grandezza d'Italia. Si dirà dell'uomo che mantenne fede a quell'ideale politico e civile che lo affratellò a Mazzini. Sì, Giuseppe Mazzini scriveva al nostro compaesano: "Fratello mio sono grato all'amico che mi offre opportunità di mandarti dopo lungo lungo silenzio un saluto che trasmetterai ai buoni che ti circondano. Addio. Giuseppe Mazzini. 18 giugno 1867". E Giuseppe Garibaldi, l'eroe dei due mondi. si rivolgeva così al Marrelli: "Caprera agosto 1863. Caro amico. Ho chiesto un milione di fucili agli Italiani, sicuro del vostro concorso, delego voi a raccogliere i fondi necessari… Vostro Giuseppe Garibaldi". Pietro Marrelli, un uomo da ricordare, oltre che per la passione e l'onestà che metteva nella sua professione di uomo di legge, per l'umiltà e la modestia, tanto che quando gli furono offerte cariche istituzionali e posti onorifici, li rifiutò e continuò a vivere del suo lavoro. Mons. Costantino Stella, arcivescovo dell'Aquila, definì il Marrelli "... un campione della libertà...". Una vita, quella del Marrelli, carica di gloria, di sofferenza e di lotta per gli ideali più nobili. Tutto per assicurarci un'italia migliore, più libera, più indipendente. E pagò con la latitanza, il carcere e l'esilio queste sue idee e a nulla valsero le punizioni perché la sua tempra di uomo dignitoso e fiero lo resero irremovibile nelle sue convinzioni, tanto che scomparve, il 7 giugno 1871, parlando ancora degli amici migliori. Tanto rimetto all'esame della Amministrazione comunale, orgoglioso di essere lucolano, lucolano come Pietro Marrelli. |