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Patriota,
nato a Lucoli il 24 giugno 1799, morto a L’Aquila il 7 giugno 1871.
Compì gli studi a L’Aquila e nel 1823 conseguì la laurea in diritto.
Coinvolto nella sommossa aquilana del 1833, riusci a fuggire e visse
latitante per undici mesi.
Nel 1840 fece parte della Giovane Italia e partecipò all’insurrezione
del 1841.
Mandato in domicilio forzato a Teramo vi rimase fino al 1847.
Nel maggio 1848 fu nominato Giudice del Tribunale Civile addetto alla
funzione di Giudice G. C. Criminale in Lucera, poi traslocato a L’Aquila
e poi a Potenza.
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Nel 1851 fu condannato dalla Gran Corte
speciale dell’Aquila a 24 anni di ferri per aver preso parte al Comitato
aquilano del 1848. Nella galera di Procida tentò ancora di corrispondere
con Domenico Dell’Antoglietta.
Nel 1858 ebbe commutata la rimanente pena nell’esilio perpetuo dal regno
con la deportazione in America. Sbarcato invece in Irlanda, andò a
Londra ove conobbe il Mazzini. Dopo l’armistizio di Villafranca (1859)
tornò in patria e collaborò prima a Genova ai preparativi per
l’insurrezione nelle province meridionali, poi, nel luglio 1860, a
Napoli con il Comitato Unitario d’Azione favorevole allo sbarco di
Garibaldi.
L’anno seguente fu a L’Aquila col Mazzini, colpito dal mandato
d’arresto.
Fece parte di diversi comitati, tra cui quello di Provvedimento e quello
Centrale Unitario per la raccolta di fucili per l’impresa garibaldina
dell’unificazione d’Italia, nonché del consiglio di arruolamento dei
volontari. E’ sepolto nel cimitero dell’Aquila. |
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