Descrizione Pianta sempreverde, rampicante o strisciante, con fusti forniti di radici avventizie per l’ancoraggio. Riesce ad arrampicarsi lungo tronchi di alberi, sulle rocce o su mura di case fino ad altezze di 20 m e più. Le foglie sono coriacee, verde intenso mentre i fiori riuniti in ombrelle hanno petali piccoli di colore giallo-verdiccio. Il frutto è una bacca nero-bluastra a maturità. L’edera viene spesso considerata ingiustamente “parassita” delle piante sulle quali si arrampica, invece non provoca danni, se si esclude l’ombreggiamento e quindi la sottrazione di luce alle foglie della pianta ospite. Utilizzazioni Utilizzata nella medicina popolare, soprattutto nelle affezioni respiratorie e reumatiche, l’uso interno è stato abbandonato per la sua tossicità; tutte le parti della pianta, infatti, ed in particolare i frutti contengono saponine, tra cui Ederina, che provocano gravi disturbi (tachicardia, allucinazioni, perdita di coscienza, convulsioni). L’edera era pianta sacra a Dionisio; anche oggi sulla porta dei locali che vendono vino è possibile in qualche caso osservare fronde di Edera. Gli uccelli (tordi, merli, storni ecc ) sono ghiotti dei frutti, che per loro non sono velenosi. |