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Lucoli: la flora arborea - fagaceae   

     

 
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Nome Quercus pubescens - Roverella
Nome dialettale Cerqua
Fioritura Fiorisce ad aprile-maggio; le ghiande maturano ad ottobre-novembre.
Habitat E’ adatta alle temperature elevate ma sopporta anche inverni abbastanza freddi: perciò si spinge fino alle zone con clima subcontinentale e raggiunge da noi i 900-1000 m saldandosi alla fascia del faggio. Pianta molto frugale e indifferente al tipo di suolo, si afferma anche su terreni poco profondi dove costruisce boschi luminosi, accompagnata da poche altre specie arboree e arbustive.
Areale Nel nostro comune la specie è diffusa su tutto il territorio. Sono ancora presenti in modo sporadico esemplari secolari di notevoli dimensioni. Residui di bosco secolare sono presenti solo nella zona di S. Croce. Mentre il bosco novizio è da considerarsi in espansione in tutto il territorio esaminato, il bosco secolare è da considerarsi in via di estinsione e da proteggere con urgenza. Lo stato di salute della specie, è buono anche se in alcune zone è attaccato da lichene islandico. Negli anni 1999 e 2001 la specie è stata attaccata in modo massiccio da oidio colpendo la vegetazione al 99%. Nell’ anno 1999 la stagione è stata siccitosa, nel 2001 è stata umida; l’attacco, è stato nei due casi di eguale consistenza ,con notevoli danni all’ apparato fogliare che ha portato alla necrosi di una grande percentuale di rami apicali. Nell’ anno 2002, l’attacco del fungo, nonostante la stagione notevolmente umida, è stato del tutto insignificante.
Descrizione
Albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, a volte con portamento arbustivo, a fusto molto ramificato e spesso contorto, con chioma ampia e irregolare. La corteccia è spessa, profondamente fessurata, di colore grigio-scuro tendente al nerastro. Le foglie sono alterne, tomentose nella pagina inferiore, dapprima pelose e poi glabre in quella superiore; ingialliscono a stagione avanzata e persistono nella pianta disseccata fino alla primavera. Specie monoica con fiori unisessuali. Il frutto è una ghianda di forma ovale o allungata di 2-3 cm circa, coperta per meno di metà dalla cupola. E’ albero molto longevo e può raggiungere dimensioni notevoli assumendo un portamento maestoso.

La calla
La calla (in dialetto cuccuvagliu) si forma per l’azione di un insetto che punge i giovani rami e inietta una sostanza che permette tale formazione legnosa. Dentro la calla ci sono uno o più uova dell’insetto, questa formazione legnosa funge quindi da protezione e incubatore per le uova. Una volta schiuse le uova, la larva buca l’involucro e fuoriesce.

Utilizzazioni
Il legno, duro, tenace e di lunga durata, era un tempo impiegato per la costruzione di navi, ponti, fortificazioni militari, travi ecc. Ora l’impiego è limitato a causa della sua non facile lavorazione. E’ un ottimo combustibile. La corteccia è molto ricca di tannini. L’infuso della corteccia e dei rami giovani era utilizzato nella medicina tradizionale come astringente e febbrifugo.

 

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