Sbrighetese prima che se spalla... (quello che è remastu)
a cura di P. Tale


3 aprile 2009.
Dopo le ultime scosse sismiche grazie a Que Nova News abbiamo scoperto che l’epicentro è stato spesso “Campoli”.
I notiziari ufficiali parlano sempre di epicentro tra L'Aquila, Lucoli e Tornimparte, ma come d’abitudine, noi andiamo sempre dentro la notizia.... alla scoperta della verità.... ;-)

La zona denominata “Campoli” è una valle situata in pieno territorio lucolano ai confini con Roio.

 


La valle di Campoli

 

Nell’altopiano seminascosto tra due catene di montagne, quasi un secolo fa, durante i mesi estivi, intere famiglie di contadini e pastori di alcune frazioni lucolane seminavano grano e patate mentre le greggi pascolavano ai lati della vallata, e la sera fornivano latte per ottimi formaggi pecorini.


Uniche testimonianze di questi insediamenti sono due serie di costruzioni, una sul crinale ovest della valle, ridotta ormai a un cumulo di macerie, dove si vedono ancora le mura perimetrali di abitazioni e di un recinto per animali.



Campoli: panorama

 

L’altro nucleo abitativo più grande e meglio conservato è situato nella piana vicino ad un pozzo artesiano con annesso abbeveratoio.
Non è un posto per i ''non addetti ai lavori'', dove ormai solo in estate pascolano cavalli e mucche, ma ricordi d’infanzia mi portano a ricordare le scampagnate di Pasquetta da Casavecchia con gli amici della Piaggia appunto a “Campoli”.

Quando la festività capitava in tardo aprile, in marzo il posto era impraticabile a causa della neve, stipati nello zaino gli avanzi del pranzo di Pasqua, sagna, pizza leota, salame ova de cioccolata e pizza de Pasqua (che era una specie di zuppa inglese ricoperta di glassa con una spolverata di pallini di zucchero colorato) fatte co’ gli testi de rame aju furnu de Sufia.

 


Una delle casette di Campoli
 

I genitori ci lasciavano andare per un’intera giornata lontano da casa, allora in giro di gente meno raccomandabile ce ne era di meno.

Per arrivare sul posto ci volevano circa due ore di cammino e altrettante per tornare indietro, il tempo che rimaneva lo passavamo a giocare a pallone e a girare tra le case disabitate a fantasticare in cerca di chissà cosa...

Questa testimonianza mi farebbe piacere che possa far tornare ai ragazzi la voglia visitare un posto che non conoscono....

.....naturalmente appena finiranno le scosse di terremoto.
 

 

 

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