Il silenzio degli uomini forti
di Giovanna Gianfelice Quartaroli


Anche in occasione di questo disastroso terremoto, chi sta osservando con occhi attenti, ha potuto intravedere nel mucchio una figura di uomini in via di estinzione. Mi riferisco a quegli esemplari di uomo che silenziosi reagiscono anche alle situazioni più sconvolgenti in maniera esemplare, prendendo di petto anche la mala sorte senza clamori, ma con fatti concreti.

Con questa premessa, vorrei gettare uno sguardo attento a ciò che non fa notizia, ma se vogliamo in questa società moderna in cui tutto è dovuto, perché si pagano le tasse, perché se a quelli è stato dato è giusto che lo abbia anch’io, perché chi piega la schiena per lavorare duro è un cretino, perché scegliere la via meno scomoda è più semplice, c’è ancora chi fa onore al ricordo dei nostri avi, attivi e laboriosi che il poco che avevano se lo guadagnavano duramente, con orgoglio e tanto sudore.

Dopo lo sconcerto iniziale creato dal terremoto, tangibile nello sguardo di tutti, ho visto uomini reagire in modo del tutto anomalo, mentre ancora le scosse si susseguivano l’una dopo l’altra e ancora forti e spaventose, c’è stato chi come in forma di sfida ha preso in mano callarelle, cucchiare, cemento, martelli e chiodi e, tenendo orgogliosamente testa all’insidioso nemico invisibile e traditore, ha iniziato a ricostruire.

Alcuni con l’intento di rendere più sicure costruzioni già esistenti, altri partendo da zero hanno tirato su piccole costruzioni in legno per creare un ricovero temporaneo più confortevole di una tenda, così a pochi giorni dal sisma uomini silenziosi e forti, hanno ridato vita al nostro paese.

Mentre osservavo queste situazioni, e sentivo alle dieci e mezzo di sera martelli che battevano furiosamente per conficcare chiodi contro le tavole, e mazzole arroventate che piegavano fogli di rete elettrosaldata, chi ha riallestito dei locali commerciali ripartendo da capo, come lucolana mi sono sentita orgogliosa di esserlo. Purtroppo ho anche dovuto ascoltare discorsi di piazza che fomentavano contro chi si dava da fare e contro amministratori e governo.
Ognuno di noi ha il proprio punto di vista e ognuno è libero di vedere le cose a modo suo e di avere proprie opinioni, la mia è che chi fa del silenzio virtù e della virtù fa fatti, dimostra di avere le palle quadrate.

In un mondo dove le notizie sono tali solo se portano in luce fatti di sofferenze, di tragedie, di malesseri collettivi, o gossip inutili e civetterie varie, parliamo anche di argomenti positivi e costruttivi, affinché possano riaccendere nell’animo di tutti un barlume di speranza e di dignità e tornare presto a sorridere.
Sarebbe bellissimo se un giorno al telegiornale, invece di sentire le solite storie, si parlasse anche di questi uomini che danno lustro al genere umano.