Le denunce


Denuncia n. 102  -
 4  dicembre  2008

Denuncia inviata da:
 
l'amica lucolana


Sci ‘ccisu lo poco capì’.
Una giovane lucolana suggerisce ad un amico fotografo, appassionato di ambientazioni notturne, di immortalare gli angoletti di Lucoli. Lui, esperto di espressionismo cinematografico, attende la serata propizia per dedicarsi alla sua passione. Percorrendo le vie di Collimento, scortato dall’amica lucolana, scova un lampione storto, urtato probabilmente da una manovra automobilistica poco fortunata. Ora, per chi non fosse esperto a sua volta, possiamo dire semplicisticamente che uno degli elementi scenografici della sensibilità espressionista è proprio il lampione deformato, manifestazione degli stati emotivi degli stessi protagonisti. Dalle parole di uno dei maggiori teorici dell’espressionismo, Kasimir Edshimd, apprendiamo che «L’Espressionismo […] è un problema dell’anima».
Estasiato da quella simbologia puramente evocativa, il fotografo sfida la pioggia tirando fuori cavalletto e macchina fotografica, ed inizia a studiare l’angolazione adatta.
Una cinquecento bianca con un paio di giovani lucolani passa di lì e assiste alla scena. Però l’arte parla solo a chi sa ascoltare. Il fotografo non si scompone, nemmeno quando la cinquecento ripassa per la terza volta e si ferma davanti a lui puntandogli i fari contro. Se i giovani lucolani avessero chiesto delucidazioni in merito, lui avrebbe risposto senza alcuna esitazione, perché i richiami espressionisti sono «cosa dell’umanità». Inoltre, il fatto che fosse presente una loro compaesana, avrebbe potuto tranquillizzarli, invece…
Una volta scattata la foto giusta, il giovane fotografo accompagna a casa la sua amica, e torna a casa, animato dal desiderio di scaricare subito la foto.
Poco dopo Collimento, invece, trova un posto di blocco che aspettava proprio lui. Due agenti gli puntano in faccia rispettivamente una pistola e una torcia. Lo perquisiscono. Iniziano a fare domande. Lui, perplesso, risponde. Dicono di aver ricevuto una chiamata da due ragazzi lucolani e chiedono al fotografo di mostrare le foto scattate. Lui, senza la minima esitazione, tira fuori la macchina fotografica, gliele mostra e tenta di spiegare anche il loro significato. Gli agenti impongono di cancellare le foto. Cancellare la foto scattata ad un lampione storto? Ebbene sì. Cosa possono aver detto i giovani lucolani agli agenti, per indurli ad agire in quella maniera? Ipotizziamo una possibile telefonata:
- Buonasera, chiamiamo da Collimento, c’è un ragazzo armato di macchina fotografica che la punta contro un lampione storto, e quell’arma fa anche una luce strana. La targa dell’auto è …………., per favore, intervenite!

Ribadendo il fatto che chiunque veda un qualcosa di sospetto dovrebbe intervenire avvertendo le forze dell’ordine, ammettiamo pure che alle volte un po’ di buonsenso non guasterebbe e forse un attimo di scaltrezza e cultura in più eviterebbe agli agenti di intervenire inutilmente, quando magari in quello stesso istante potrebbero essere necessari in un altro luogo.
Lucoli è un posto nel quale l’arte c’è, e la passione per l’arte è viva, e noi vogliamo alimentarla, e non scoraggiarla. A chi non ha nulla di meglio da fare per trascorrere le serate, da semplice ammiratrice del cinema espressionista, consiglio Il Gabinetto del Dottor Caligari (Robert Wiene, 1920), che non è la storia di un primario con la sindrome del colon irritabile.

L’amica lucolana

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