Lampascione: quando il nome non
rispecchia le virtù
a cura di Orso Grigio
A Lucoli, il termine dialettale Lampascione viene usato o per dare
dell’imbecille a qualcuno oppure per indicare una pianta bulbosa della
famiglia delle Liliacee il cui nome latino è Leopoldia
comosa.
Dalle recenti scoperte fatte, ormai, essere definito un Lampascione sarà
sicuramente un grande complimento poiché è salito alla ribalta mondiale
per le sue virtù culinarie e medicinali.
Leopoldia comosa (lampascione) |
I Lampascioni, detti
anche cipollacci dei campi, sono dei cipollotti selvatici, lontani
parenti dell’aglio, con il quale sono legati dall’appartenenza della
stessa famiglia.
Somigliano nell’aspetto a piccole cipolle, perché non si presentano
in spicchi ma in tuniche sovrapposte e compatte. Si tratta di erbe
povere, oggi sempre più difficile da trovare.
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Oltre alle capacità di ridurre il rischio di
cardiopatie, il Lampascione previene efficacemente infiammazioni e
tumori grazie ad un enzima (Liasi) che provoca una reazione chimica
salutista per cui due molecole di alliina sintetizzano una molecola di
allucina diallyl-disulfide.
Inoltre, questi composti sono molto ricchi di zolfo e gli
alkyl-thio-sulfonati e danno luogo alla formazione di altri disulfidi,
tra cui i cepaeni, che hanno un’azione ipoglicemizzante, antiaggregante
piastrinica, diuretica e disinfettante.
I lampascioni hanno anche particolari proprietà lassative ed emollienti,
infatti i dietologi li consigliano, assieme ad altri vegetali fibrosi, a
coloro che soffrono di stitichezza.
Attualmente si studiano azioni farmacologiche positive dei lampascioni
nei soggetti asmatici: infatti oggi si sa che i tiosulfonati, in essi
contenuti, potrebbero determinare un blocco di quelle sostanze, fra cui
i ginkgolidi, responsabili dell’eccessiva reattività bronchiale.
Un etto di lampascioni fornisce solamente 28 calorie e fra i tanti
componenti nutritivi presenta i flavonoidi, specie la quercitina, gli
acidi fenolici, come l’ellagico, il caffeico e il senapico e poi ancora
steroli, saponine, pectine e olii volatili.
Infine il lampascione aiuta ad abbassare i grassi e i zuccheri del
sangue, a prevenire la formazione di trombi e ad abbassare la pressione.
In Puglia è diventata una squisitezza
alimentare che ne caratterizza la cucina. Questi bulbi tunicati come le
cipolle possono presentare un sapore amarognolo che si elimina con un
ammollo (da 6 fino a 24 ore).
La loro raccolta manuale è molto faticosa e richiede di scavare in
profondità ma con delicatezza.
La cottura migliore è alla brace o sotto la cenere, perché il bulbo
racchiuso in se stesso mantiene tutto il sapore.
Generalmente si accompagnano all’agnello cotto allo stesso modo. La
cottura classica è la lessatura previa pulizia e ammollo di 24 ore in
acqua. Quindi si condiscono con olio e aceto, ma sono gustosi anche
fritti, passati nella farina e nell’uovo.
Buonissimi al forno con le patate, si puliscono, si lasciano in ammollo
un’intera notte, si incidono a croce alla base quindi si uniscono le
patate tagliate a fette, olio, sale.
Si possono anche conservare sott’olio o sott’aceto.
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