Ju Pacu...
...dove sole e neve non si incontrano mai

dal nostro inviato P.Tale


La stagione sciistica 2007/08 è appena cominciata.
Gli impianti di Campo Felice durante le vacanze natalizie hanno avuto un grosso afflusso di turisti e appassionati di discesa libera.
La temperatura è stata ottimale, le piste erano  innevate e ben spianate.

Ora che le ultime correnti d’aria hanno fatto risalire il termometro e fatto abbassare il manto nevoso sulle piste più conosciute e fanno stare in apprensione tutti gli operatori turistici, ebbene ora più che mai, tutti gli appassionati possono sfogare la loro voglia di velocità e destrezza sui vecchi campi inossidabili de  ''Ju Pacu'', località tra Piaggia, Colle e Casavecchia e precisamente tra la Fonte della Piaggia e la Chiesa di S. Lorenzo.

Il parcheggio sotto la chiesa di S. Lorenzo è pronto per ricevere il grosso flusso di traffico.
Neve abbondante ed esposizione appacinosa fanno della nostra località sciistica la più antica del centro Italia, vi si scia sin dagli anni quaranta con piste per slitte, capischieri, snowboard, camere d'aria, bob, gomme per automobili, coperchi delle stufe a gas insomma ce n'è per tutti i gusti.


La località "Ju Pacu"

Bisogna che tutti almeno una volta nella vita conoscano l'ebbrezza di scendere pè "Ju Pacu", la discesa, ripidissima, ti porta subito oltre i cento chilometri orari e quando l'adrenalina ormai è al massimo, dopo circa tre secondi, è ju frattò che stà appeje aju pratu che ti abbraccia con tutto il suo amore con rami, spini e vitacchi.

La frenata quindi è d’obbligo come da migliore scuola “co’ le mazzi sotto agliu cuju” sennò ju frattò non ce lla fa a abbracciatte e tenne va a finì sotto la scarpata.

Come si può vedere dalla WebCam, posizionata alla Piaggia più precisamente “sopra agli Peschi”, la neve è meravigliosa, farinosa, leggera, il fuori pista è di rito ed è più che consigliato.


Immagine dalla webcam sopra agli Peschi
(ju frattò in primo piano è in diretta)



L’ultimo avvertimento da non sottovalutare è quello de non 'nfonnese gli scarpù e la caoze perché co’ lo friddu se jelanu pure ji lacci e quanno la sera se revà alle casi... so scapitilluni!