Campo Felice: Il Messaggero rilancia la denuncia di Que Nova

Il noto quotidiano romano, nella cronaca dell'Aquila del 13 maggio, ha ripreso e dato ampio risalto alla denuncia apparsa su Que Nova in merito allo scandaloso impatto ambientale causato dalla recente realizzazione dei mega-parcheggi a Campo Felice.
Riportiamo qui seguito l'articolo in questione.
 


Campo Felice. Esplode la protesta per la "distesa" di plastica verde sulla piana; lavori mai completati
«Uno scempio quel megaparcheggio»

«Uno scempio, un enorme scempio» in una delle località più belle della regione.
Da Lucoli si alza un preoccupato grido d'allarme per quello che è "emerso", dopo le grandi nevicate del passato inverno, del già molto contestato megaparcheggio nei pressi degli impianti sciistici di Campo Felice.
Il frizzante sito Internet lucolano "www.breadpapa.it", ha sollevato il caso peraltro sotto gli occhi di tutti visto che la distesa di "geocelle" (strutture in polietilene a "nido d'ape") nonostante il colore verde, sono un vero cazzotto in un occhio: i lavori, infatti, finanziati da fondi Fers e Pop 94 per 7 miliardi di vecchie lire non sono mai stati finiti ed ora tutto le magagne vengono a galla.
«Al prossimo bando per accedere ai finanziamenti per lo sviluppo di Campo Felice - come si legge nel sito con la consueta ironia - volevamo proporre di aprire una fabbrica di fiori sintetici da mettere nei parcheggi nel periodo estivo, appena si scioglierà la neve verranno alla luce come quelli veri... pensate! Purtroppo, tornerà l'inverno e la neve renderà tutto di nuovo bianco, i turisti saranno tantissimi, gli euro per i lucolani scenderanno a valle come un fiume e tutti saremo felici!».
«Siamo indignati - dice il sindaco di Lucoli, Luciano Giannone contattato dal Messaggero - e sono sicuro di poter parlare anche a nome del collega di Rocca di Cambio, Antonio Pace, nel cui territorio ricade una parte dei parcheggi. Il problema è legato ad un contenzioso tra la Regione che ha appaltato i lavori e la ditta aggiudicatrice degli stessi. Col risultato che lo scempio è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo sollecitato un vertice in Regione per arrivare ad una definitiva sistemazione della zona altrimenti non esisterò a firmare un'ordinanza per il ripristino dello stato dei luoghi».
 

 

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